I colori intensi degli acquerelli, del testo: mostrano che c’è poetica e storia, nel libro di Cristiana Pumpo, dedicato all’isola di Ventotene.
Immagini, colori, profumo di essenze mediterranee, gli scogli ed il mare in quella Ventotene nella quale Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel periodo in cui erano stati confinati sull’isola di Ventotene per essersi opposti al regime fascista, idearono un progetto di unità europea.
Gli Acquerelli ed il testo prendono per mano il lettore e lo conducono alla scoperta di un paradiso nascosto.
Ventotene è un’isola del Mar Tirreno, situata al largo della costa, al confine tra Lazio e Campania.
L’isola ha origini vulcaniche e geograficamente fa parte dell’arcipelago ponziano. Rappresenta la parte terminale di un vulcano sommerso, che si eleva da un fondale marino profondo 700 metri.
È famosa per essere stata il luogo dove furono spedite in esilio – e in qualche caso alla morte – figlie, nipoti e mogli, ripudiate di imperatori romani: Giulia, figlia di Augusto, Agrippina, nipote di Tiberio, Ottavia, moglie di Nerone. La giornalista Cristiana Pumpo ha dipinto uno per uno i paesaggi contenuti nel libro taccuino: “Ventotene, scoglio d’Europa”.
Le pagine parlano attraverso le immagini e diventano trasparenti, sanno di mare, di vento, di salmastro: «Disegnare è una mia passione e ogni acquerello del libro è legato a un vissuto sull’isola” – dice l’autrice . “Spero di essere riuscita con ogni disegno a far ritrovare nel lettore il valore dell’acquerello che è un modo di dipingere, che nasce particolarmente dal rapporto intimo dell’autore, dal suo occhio aperto sul mondo, al suo desiderio di comunicazione poetica”.
Le illustrazioni di questo libro riescono infatti a comunicare la poesia e le antiche tradizioni e sapienze, custodite nelle isole di Ventotene e Santo Stefano.
Il libro taccuino non è soltanto pieno di colori, ma vuole rendere omaggio anche e soprattutto ai valori europei di questo lembo di terra in mezzo al mare.
Era il 1941 quando Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, nel periodo in cui erano stati confinati sull’isola di Ventotene per essersi opposti al regime fascista, idearono un progetto di unità europea.
Frutto di riflessioni sviluppatesi nel corso della cosiddetta “guerra dei 30 anni” che dal 1914 al 1945 aveva sconvolto l’Europa. Il Manifesto rappresenta un mutamento di paradigma essenziale nel progetto di un continente europeo unificato.
“Per un’Europa libera e unita“, il titolo originale, oggi conosciuto come “Il Manifesto di Ventotene”, ovvero come uno dei testi fondanti dell’Unione europea, è un documento che nasce con l’idea europeista di una rivoluzione democratica d’Europa, di creare una federazione europea, ispirata ai principi di pace e libertà, con base democratica, dotata di Parlamento e Governo e alla quale affidare ampi poteri, dal campo economico alla politica estera. Il Manifesto fu poi pubblicato da Eugenio Colorni che ne curò la redazione e ne scrisse la prefazione.
Il Manifesto venne diffuso in seguito, grazie all’aiuto di alcune donne, che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.
Anche se i loro nomi non sono famosi come quelli degli autori del Manifesto , alcune figure femminili ebbero un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione del pensiero federalista Europeo.
Sono Ursula Hirschmann, intellettuale ebrea tedesca, e Ada Rossi, militante antifascista italiana.
La storia convenzionale le ricorda principalmente come due mogli, Ada di Ernesto Rossi e Ursula di Altiero Spinelli (e prima ancora dell’antifascista Eugenio Colorni), gli autori del Manifesto di Ventotene.
Ma quella del Manifesto, scritto nel 1941 con il titolo Per un’Europa libera e unita, non è solo una storia maschile.
Sono infatti Ada Rossi e Ursula Hirschmann, libere di muoversi, dall’isola di Ventotene dove si trovano confinati i rispettivi mariti per decisione del regime fascista, alla terra ferma per portare il Manifesto sul continente.
Qui, nonostante la minaccia di una repressione, che hanno già sperimentato in passato, distribuiscono le copie del Manifesto e avviano un’opera di divulgazione degli ideali federalisti europei, nati dall’esperienza della resistenza al nazifascismo per creare un quadro politco, economico e sociale comune e garantire così la pace.
Hirschmann traduce il testo in tedesco per renderlo accessibile alla Resistenza antinazista. Rossi, a Bergamo, fa battere il testo a macchina alla partigiana Mimma Quarti e lo diffonde negli ambienti antifascisti e nelle università.
Questa azione clandestina le costa l’arresto e il confino, e la separazione dal suo amato Ernesto fino all’agosto 1943, quando viene liberata.
In occasione dell’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene, nel 2021 il Presidente Mattarella aprì il 40° seminario per la formazione federalista europea. «Per un’Europa libera e unita», redatto nel 1941 definendolo ancora oggi un testo di straordinaria, e pulsante attualità.
La costruzione europea in questi difficili giorni si trova a un punto di svolta, è sotto assedio. Deve fronteggiare questioni epocali: la crisi economica, le migrazioni, la criminalità organizzata, l’instabilità geopolitica ai nostri confini determinata da conflitti, guerre, terrorismo, povertà.
E’ minacciata ovunque da nazionalismi, populismi e sentimenti di disaffezione e sfiducia nei confronti di un progetto, percepito come lontano dagli ideali iniziali ed incapace di garantire benessere e futuro a tutti i suoi cittadini.
A maggior ragione, Io sono convinta che dobbiamo ripartire dallo spirito e dalla visione dei grandi Padri fondatori del progetto europeo.
Possiamo farlo riducendo la distanza che i nostri cittadini avvertono rispetto alle istituzioni europee, puntando alla democraticità e all’efficienza dei processi decisionali, restituendo al disegno europeo una vera identità culturale condivisa, un’anima europea comune, che prevalga sugli egoismi nazionali nel nome della solidarietà, libertà e della pace, per garantire ai nostri figli e ai nostri nipoti la speranza di un futuro migliore. Eguaglianza, giustizia, solidarietà: valori così faticosamente emersi dalla barbarie, dalle guerre, dai totalitarismi, dalle persecuzioni.
Le nostre comuni radici ci vincolano a un comune destino. E io credo che il meraviglioso sogno dell’Europa avrà pieno compimento quando capiremo che il nostro dovere, comune e collettivo, è, per richiamare la norma forse più bella della Costituzione italiana del 1948, «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale»… dell’Unione Europea.
Da questa piccola isola, anzi da Ventotene e Santo Stefano – spiega la scrittrice – emergono con la loro essenza mediterranea, con i colori delle case, i sapori, i profumi, ma anche con la loro storia secolare, questi valori. Una storia che ci parla soprattutto d’Europa, di pace, di libertà e di solidarietà, come fu espresso nel Manifesto di Ventotene.
Il libro vuole essere un omaggio a questi valori, è un omaggio all’Europa dei popoli, ai bisogni di tutti gli europei. Oggi più che mai penso che sia necessario ricordare questi valori che sono state le linee guida di chi ha pensato al Manifesto con brillante intuizione.
Da Cristiana Pumpo arriva un messaggio di incoraggiamento a tutti noi: «Rilanciamo con coraggio e con forza questi valori – dichiara -, perché la pace di cui abbiamo goduto negli ultimi decenni può volare via in un attimo e la storia ce lo sta dimostrando di nuovo. Ecco perché – aggiunge – spero che questo piccolo volume possa essere il nostro vademecum da trasmettere soprattutto ai giovani, agli studenti.
I colori dei disegni e l’immediatezza del linguaggio potrebbero essere attrattivi per avvicinare i ragazzi e farli partecipi a una parte importante della Storia del Novecento che ha determinato i nostri giorni.
Cristiana Pumpo è membro del gruppo di disegnatori Sketchcrawl Roma e Urban Sketchers. Ha realizzato, tra altri libri taccuini, sul Marocco, Gerusalemme, Sri Lanka, Appia Antica, Ischia e molti altri. Nel 2019 il suo taccuino realizzato in un centro di accoglienza di bambini di strada alla periferia di Nairobi (Kenya) ha ricevuto la menzione speciale da parte della Giuria del Premio Andrea Cocco, nell’ambito della manifestazione Matite in Viaggio.
Oggi con la sua presenza e partecipazione da l’occasione al nostro territorio, all’ottavo Municipio e alla ns. Associazione 7+1 Ottavocolle, di conoscere, apprezzare questa piccola grande isola piena di colore, di antiche tradizioni e di storia. Noi siamo pronte a traghettare tutto questo verso il futuro.
Grazia Labate Presidente dell’Associazione 7+1 Ottavo Colle APS