Migranti e migrazioni in una mostra a Via Candeo

Convegno con mostra pittorica realizzato assieme ad altre due associazioni svolto il 25 e 26 gennaio nella sede della galleria Area M arte e architettura.

Di seguito articolo del giornale on line Cara Garbatella

27 Gennaio 2024 di Anna Di Cesare
Un’originale mostra sul tema dell’immigrazione, quella che si è svolta ieri 26 gennaio in via Giuseppe Candeo 18. Ventuno artisti hanno partecipato all’esposizione delle proprie opere sotto la supervisione delle organizzatrici Raffaela Bucci e Amelia Mutti. Il locale, che dallo scorso aprile si riempie di quadri e iniziative a scadenza più o meno regolare, prende il nome di “Area M, arte e architettura” e ha l’obiettivo di promuovere le arti visive nel territorio del Municipio VIII.

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1 La mostra Migranti e migrazioni
2 Diversi aspetti del fenomeno
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La mostra Migranti e migrazioni
Ciò che colpisce al primo sguardo è la varietà delle opere esposte. Non solo le tecniche sono diverse – dagli acquerelli agli inchiostri, dalle rielaborazioni fotografiche alla scultura in gesso o in legno – ma anche gli stili e la prospettiva da cui è osservato il fenomeno migratorio. Accanto a opere che raffigurano le migrazioni naturali, vale a dire quelle degli uccelli e delle altre specie animali, quadri drammatici che rappresentano tragedie umanitarie, come il naufragio a Cutro o la storia di Samia Yusuf Omar, l’atleta somala che nel 2012 è morta nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa per partecipate ai giochi olimpici di Londra.

“Il mediterraneo è un continente liquido, attraversato da chi fugge dalle guerre o da chi vuole semplicemente migliorare la propria condizione di vita” ha ricordato l’assessora Maya Vetri in apertura. “Questo è un tema molto importante, soprattutto in prospettiva dei diritti civili. Nelle scuole accade che ragazzi nati in Italia da genitori stranieri non hanno le stesse possibilità dei loro compagni. Due ragazzi cresciuti insieme si trovano, a diciotto anni, in condizioni completamente diverse: uno può votare, l’altro no.”

Diversi aspetti del fenomeno
Il tema della migrazione è stato trattato anche dalla prospettiva degli affetti familiari: una madre che abbraccia la figlia dopo una lunga separazione, una donna che accompagna i suoi bambini lungo una strada tortuosa e deserta. Il tema del lavoro ha avuto il proprio spazio, in un dipinto di Caterina Mulieri che mette a confronto la condizione degli stranieri nei cantieri di oggi e le traversie affrontate dagli emigranti italiani nel primo Novecento, disposti ad accettare condizioni lavorative spesso disumane e consapevoli di rischiare ogni giorno la vita. Un pericolo reale, come testimoniano le tragedie della fabbrica di Triangle e nella miniera di Marcinelle.

“Bisogna soprattutto ricordare che la storia italiana è una storia di migrazioni, migrazioni verso l’estero e anche all’interno delle stesse regioni d’Italia, dal sud al nord” ha commentato Grazia Labate in chiusura. “Noi stessi siamo un popolo in continuo spostamento. Il grande sviluppo tecnologico americano, per esempio, sarebbe impensabile senza le braccia degli emigrati italiani che nel primo Novecento sono andati negli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore.”

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