Nel “Museo Diffuso del San Michele’’ tre capolavori pittorici restaurati grazie alla Fondazione Sorgente Group di Paola e Valter Mainetti

Al “Museo Diffuso del San Michele” presso la sede dell’Istituto Romano di assistenza e beneficienza (ASP), fino al 13 agosto sarà possibile ammirare trenta dipinti e sculture, dal XVI al XX secolo, della sua collezione d’arte, tra cui tre capolavori restaurati col sostegno della Fondazione Sorgente Group, di Paola e Valter Mainetti.

I tre dipinti, sottoposti a un laborioso restauro, sono di autori ed epoche diverse, hanno ciascuno una specifica rilevanza, e sono tra i più preziosi del patrimonio artistico dell’Istituto. L’opera “San Giuseppe con Gesù giovinetto” è un olio su tela di Giovanni Baglione (1573-1643). L’autore, rivale di Caravaggio, aveva eseguito per la cappella di san Giuseppe al Pantheon a Roma una pala che è andata perduta. Quella in possesso della collezione

 

del San Michele è l’unica copia conosciuta, nonché testimonianza del pregevole lavoro di Baglione e della sua bottega.

La tavola “Sacra Famiglia, San Giovannino e due santi adolescenti”, è un olio su tavola della prima metà del ‘500, un vero capolavoro di scuola toscana.  Il terzo dipinto restaurato risale agli anni Venti, ed è la “Madonna del Cardo” di Emma Regis (attiva tra il 1900 e il 1920), allieva poco conosciuta del grande Giulio Aristide Sartorio e probabilmente studentessa presso le Scuole Arti e di Mestieri del San Michele, quando l’Istituto era nella sua sede storica di Porta Portese a Trastevere.

“La collaborazione con l’Istituto Romano di San Michele, col suo patrimonio artistico e di assistenza secolare – ha dichiarato Valter Mainetti, Presidente della Fondazione Sorgente Group – è un’altra significativa testimonianza di come una Fondazione privata no profit, come la nostra, possa cooperare con una storica Istituzione per valorizzare una Collezione d’arte che rischiava di andar perduta e che invece tornerà alla fruizione del grande pubblico”.

L’alta sorveglianza sui lavori di restauro è stata svolta da Roberta Porfiri, storica dell’arte responsabile dell’VIII Municipio presso la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, insieme al curatore del patrimonio dell’Istituto Romano di San Michele, Tommaso Strinati. Ne hanno fatto parte come direttore dei lavori Daphne De Luca (docente in Conservazione e Restauro dei manufatti dipinti su supporto tessile all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo) e le giovani restauratrici abilitate alla conservazione dei Beni Culturali, Silvia Fioravanti e Veronica Soro.

L’Onorevole Livia Turco, Presidente del San Michele  con entusiasmo afferma: “Vogliamo abbattere le mura del San Michele per aprirci ai cittadini del quartiere e alla città dal punto di vista della solidarietà, dell’assistenza e della cultura, affinché l’accoglienza possa comprendere le diverse categorie e i diversi bisogni dei cittadini.” Conferma il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri: “Questo importante Istituto è un piccolo borgo, un tesoro nascosto, che va aperto ai bisogni del quartiere e questo museo che viene inaugurato è un importante passo avanti. Il Municipio VIII è un quartiere che ha grandi potenzialità di sviluppo culturale, dal Parco dell’Appia antica alla street art, dall’antico al contemporaneo.”

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