di Clarida Salvatori “dal Corriere della sera dell’11 maggio 2022”
È il primo centro pubblico nel Lazio e nel centro Sud. Zingaretti: «Aiuterà i giovani dai 13 ai 25 anni ad affrontare cure lunghe e difficili»
Sarà il primo centro di questo genere nel Lazio e nell’Italia centromeridionale. Sarà rivolto a tutti quei pazienti che, tra i 13 e i 25 anni – ovvero la fascia d’età più colpita -, soffrono di disturbi alimentari. Apre oggi, nel padiglione 14 del Santa Maria della Pietà, il nuovo centro residenziale dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca) che in questa fase di avviamento metterà a disposizione dei pazienti sette posti letto.
La struttura sanitaria è in realtà attiva già da qualche anno, dal 2008, con prestazioni ambulatoriali, attività terapeutiche e socio-riabilitative, ma oggi si arricchisce di un’assistenza h24 e di un approccio di tipo multi-funzionale. «Da ora in avanti il centro per i disturbi alimentari offrirà il primo servizio pubblico di residenzialità. È una tappa importante, frutto del lavoro svolto fino a oggi, e teso ad assicurare ai cittadini, soprattutto agli adolescenti che soffrono di queste problematiche, un’assistenza terapeutica riabilitativa a 360 gradi e fino alla piena autonomia», ha detto il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che sarà presente all’inaugurazione insieme all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e al direttore generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese. «Questa struttura intende aiutare i giovani ad affrontare un percorso di cura lunga e spesso molto difficile, che la pandemia degli ultimi due anni ha aggravato, a causa dell’isolamento a cui siamo stati sottoposti per tanto tempo».
Dal 2018 sono aumentati in numero esponenziale i ragazzi e soprattutto le ragazze che con il cibo hanno un rapporto difficile, e che soffrono di anoressia o bulimia. I casi di disturbi del comportamento alimentare infatti hanno registrato un incremento del 218%. E dopo il Covid purtroppo la situazione è ulteriormente peggiorata. Ragion per cui si è ritenuto fondamentale eseguire lavori di manutenzione edile, ma anche interventi straordinari e di impiantistica per un investimento complessivo di circa 500mila euro, pur di rispondere – come servizio sanitario regionale – a un’esigenza sempre crescente.
«I disturbi del comportamento alimentare sono sempre più diffusi e si sono accentuati durante il lockdown e nel corso della pandemia a causa dell’isolamento sociale», ha sottolineato D’Amato. «Stiamo lavorando per aumentare la platea dei servizi soprattutto in un’ottica di rete, collaborazione e integrazione. L’apertura di questo nuovo centro al Santa Maria della Pietà, rivolto a chi ha bisogno di cure specialistiche, anche a medio e lungo termine, è un segnale importante che va nella direzione di aumentare i servizi sul territorio e renderli sempre più accessibili per il cittadino», ha aggiunto l’assessore. «Questo è un inizio, speriamo di riuscire presto a implementare ulteriormente i posti letto a disposizione e, quindi, l’assistenza a chi soffre di questi disturbi».