Regione Lazio, 800 mila euro per le donne.

finanziare la proposta di legge a favore delle donne, contro gli stereotipi di genere e a sostegno della formazione femminile nelle materie Stem (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche).

La Regione è pronta a investire 800 mila euro (350 quest’anno, 450 nel 2023) per finanziare la proposta di legge a favore delle donne, contro gli stereotipi di genere e a sostegno della formazione femminile nelle materie Stem (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche). Prima firmataria Michela Di Biase, consigliera del Pd, che ha raccolto alla Pisana l’adesione trasversale di tutte le forze di maggioranza. Il provvedimento potrà attingere ad altre risorse (regionali, statali ed europee) per garantire continuità a un intervento che coinvolge più ambiti: dalle pari opportunità alle politiche giovanili, all’istruzione. 

Una spinta al tessuto economico-produttivo del Lazio, in sintonia con la sua vocazione alla ricerca e all’innovazione.

Secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea, l’anno scorso le donne immatricolate nelle lauree Stem sono state il 22 per cento, gli uomini il doppio; quelle che hanno conseguito il titolo sono state il 18,9 per cento, gli uomini il 32 per cento.

«L’obiettivo più importante della legge è favorire l’avvicinamento alle materie Stem fin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, promuovendo percorsi e metodologie didattiche innovativi per rendere l’apprendimento divertente. In parallelo, sarà fondamentale investire nella formazione e nell’aggiornamento del corpo docente».

La legge prevede per i percorsi universitari e post laurea forme di sostegno, anche economico, alle studentesse che scelgono le materie Stem attraverso borse di studio, contratti, tirocini, dottorati di carattere industriale che le rendano competitive nel mondo della ricerca e sul mercato del lavoro».

Il Lazio è la prima regione italiana a legiferare in questo ambito.

Il Lazio è la regione della scienza, della tecnologia, dell’astronomia, settori nei quali siamo all’avanguardia. I dati Istat rivelano che nel 2020 soltanto il 24,9 per cento del totale (uomini e donne) ha conseguito una laurea Stem e che la componente femminile è stata del 59 per cento. La rappresentanza femminile è ancora bassa nell’intelligenza artificiale, una professionista su cinque, e solo il 28 per cento si laurea in ingegneria o informatica».

Le lauree Stem, sono sempre più richieste.
«Sì, a un anno dal conseguimento del titolo l’80 per cento trova lavoro, ma il rapporto di Almalaurea mostra come le opportunità non siano ancora paritarie: il differenziale di genere è di 9,3 punti a favore degli uomini.

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