Promossa dall’Associazione culturale “ 7più1 Ottavocolle” mercoledi 6 aprile, alle ore 17, si confrontano al Piccolo teatro di S. Vigilio in via Paolo di Dono 180, sul libro di Papa Francesco:” LA SAGGEZZA DEL TEMPO” Padre Antonio Spadaro. Direttore della Civiltà Cattolica e curatore del libro, Amedeo Ciaccheri Presidente dell’Ottavo Municipio, Grazia Labate ricercatrice in economia e docente univarsitaria, Don Alfio Tirrò, parroco di S. Vigilio.
In questo tempo difficile di Pandemia e di guerra, ci ha stupito moltissimo il coraggio e il vigore con cui Papa Francesco mette in luce l’importanza del rapporto tra giovani e adulti, compresi i nonni, cioè gli anziani, chiamandolo con un termine che già dice molto: “dialogo tra le generazioni” quale “tesoro da conservare e alimentare” per volgere lo sguardo al futuro con un minimo di speranza, dice Grazia Labate dell’Associazione “7più1 ottavo colle”, tanto che abbiamo pensato di promuovere questo dibattito confronto, tra soggetti di diversa esperienza ed estrazione.
Basti pensare alla vasta eco del libro,18 milioni di copie vendute in tutto il mondo ed una Docuserie bellissima su Netflix, in cui il Papa dialoga con Antonio Spadaro, rileggendo con acuta profondità storie di anziani e giovani nel mondo. 250 interviste sui temi più importanti che costituiscono le sfide del nostro tempo: lavoro, lotta, amore, morte, Pace, speranza.
“Da un po’ di tempo porto nel cuore un pensiero”, confida testualmente: “Sento che questo è ciò che il Signore vuole che io dica: che ci sia un’alleanza tra giovani e anziani”, impegnandosi a più livelli a promuovere questa vera “alleanza” che può riempire il “vuoto” dell’indifferenza e aiutare i giovani e le società ad “affrontare il futuro”.
Per gli adulti i giovani sono come un puzzle. Per ricomporre tutti i pezzi ci vuole tanta pazienza e passione, altrimenti si abbandona il gioco. Per i giovani, gli adulti sono come Testi di autore; per penetrarli nel modo giusto bisogna innanzitutto conoscere il contesto e le circostanze in cui sono stati scritti, altrimenti si rischia di farne un’interpretazione errata.
In ogni modo bisogna dire che il richiamo del Papa a superare l’indifferenza e a rivolgere uno sguardo di stima gli uni verso gli altri – i giovani verso gli anziani e viceversa -, al di là di pregiudizi e luoghi comuni, ha fatto opinione e indica, penso, un reale segno dei tempi.
Le sfide in questi primi anni del millennio appaiono numerose e difficili, una su tutte: quali politiche promuovere in una società dove a fronte di una corposa presenza di anziani si registra un numero sempre minore di giovani, spesso “tecnologici” e profondamente diversi dai loro progenitori? La salvaguardia del pianeta, il lavoro futuro, la pace tra i popoli, la sostenibilità come si possono raggiungere senza dialogo? Questo libro ha un pregio ed un valore inestimabile: riconoscere e dare valore alla necessità di creare nuovi spazi di dialogo, nuove proposte formative e sociali e soprattutto comprendere quanto sia importante relazionarsi lungo il corso di tutta la vita, attenti ad una prospettiva di reciprocità e interdipendenza positiva tra generazioni. “Essenzialmente, in questo momento in cui la guerra rischia di avere un impatto su tutti noi. Sulla nostra crescita economica,sociale ed umana dopo 2 anni difficili di Pandemia, come facciamo a mantenere la ripresa sul cammino già indirizzato grazie ai piani di crescita e resilienza. Ovviamente questi piani sono stati disegnati prima della guerra, ma sono di una straordinaria importanza ora, perché sono capaci di produrre crescita in una situazione difficile”.
“Non possiamo perdere questa opportunità unica a causa della guerra”. Dobbiamo tutti lavorare per la pace, parli la ragione ed il cuore e tacciano le armi. Questa deve essere la voce unitaria dell’Europa.
La violenza e la violazione dei diritti umani cresce, in molte parti del mondo, ma non possiamo arrenderci ad essa. La libertà va difesa con le unghie e con i denti non possiamo non aver imparato dalla tragedia del secolo scorso. Dialogo e “Saggezza del tempo” sono gli ingredienti per un futuro di pace. A questo la nostra comunità dell’Ottavo Colle vuole, con questa iniziativa, portare il suo contributo.
Grazia Labate